Quando una bottiglia si frantuma e il sangue comincia a sgorgare dalla grande ferita della mano, un musicista capisce che nulla sarà più come prima. L'incidente domestico cambia per sempre la sua vita e il suo più grande terrore è che non potrà più suonare. Inizia così un'odissea tra corsie d'ospedale, incubi, incontri inattesi e ricordi. Una narrazione intensa e cruda, raccontata con uno stile talvolta ironico e dai toni profondamente umani, che esplora il confine tra fragilità e rinascita, trasformando una ferita nella luce di un nuovo inizio. Il dolore si trasforma in metafora di una ferita ancora più profonda e la musica e il suo potere costituiscono una via di fuga e un porto sicuro in cui rifugiarsi quando si è in balia della tempesta. Ogni sguardo, ogni dolore, ogni momento è un richiamo alla fragilità del corpo e alla sofferenza dell'anima. Ma anche quando sembra che tutto sia oramai perduto, una domanda rimane sospesa: è possibile riaffiorare dal fondo dell'abisso?