«Il mio "Elogio" non si limita a celebrare una particolare fase dell'esistenza, ma prova a spiegare come letteratura e immaginazione possano offrire alternative o integrazioni alla pedagogia convenzionale, incoraggiando una comprensione più profonda e personale del mondo e delle esperienze umane, aprendosi persino a luoghi dell'oltre, quali la follia, il disordine, l'ignoranza, l'esclusione e, appunto, l'infanzia.»