Descrizione
Alessandro Manzoni non ha smesso di produrre opere significative dopo "I promessi sposi" e la "Storia della colonna infame". Attraverso un'analisi puntuale dei suoi testi in prosa - dai romanzi ai saggi politici, dalle riflessioni storico-filosofiche alle lettere - questa raccolta testimonia un'attività intellettuale costante, profonda e animata da una visione etica della parola. La letteratura, nella visione manzoniana, non è esercizio dell'immaginazione ma "arte del dire", che si propone di rinvenire, attraverso il linguaggio, ciò che è più vero, più efficace, in ogni ambito delle scienze morali. La prosa è quindi ripensata non soltanto come linguaggio letterario, ma come luogo in cui il pensiero si forma, si esplicita, si trasmette. La retorica manzoniana, lontana da ogni artificio ornamentale, è concepita come modalità intrinseca della comunicazione del pensiero: non qualcosa che si sovrappone alla sostanza, ma la forma stessa della sostanza. Ne risulta il ritratto di uno scrittore dalla fisionomia peculiare, la cui produzione letteraria è solo una parte di un più vasto impegno conoscitivo e morale, fondato sull'inscindibilità di pensiero e parola. La sua lingua, precisa, varia, eticamente orientata, si configura come strumento di verità e, allo stesso tempo, di piacere estetico: dimensioni inseparabili nell'opera manzoniana.