Giuseppe Conte racconta dei suoi tanti viaggi, lui che forse è il più itinerante dei nostri poeti contemporanei, e in fondo tutta la sua poesia ha a che fare con il viaggio. «I miei viaggi sono sempre stati un lasciarmi alle spalle qualcosa, ma nella convinzione che il bello dovesse ancora venire [...] Erodoto chiamava questi viaggiatori "filo-barbari", cioè quelli che amano ciò che devono raggiungere, coloro che, rispetto al punto di partenza, amano di più il punto d'arrivo...» Giuseppe Conte. Prefazione di Nicola Bultrini.