Il libro di Alicia Saliva balla dolcemente, ma con disincanto, sul bordo dell'abisso. Il repertorio delle ferite è dolente ma vivissimo, intessuto di dialoghi nei quali il lettore viene coinvolto a partecipare a un movimento di sorpresa, di dolore, di coscienza. E di speranza. L'orizzonte è la sua ossessione, il suo incanto. Infatti tutto dipende da che orizzonte si sceglie per la propria vita. In un orizzonte angusto ogni minima ferita diviene una voragine, in un orizzonte infinito ogni ferita lo richiama e sta nelle proporzioni che offre l'infinito medesimo.