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C'è chi dice no. Cittadini comuni che hanno rifiutato la violenza del potere

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Descrizione

Uomini comuni, nelle tante "scene della violenza" che ci mostra, ognuna delle quali con i suoi "dilemmi mortali", le sue occasioni colte o perdute, [ci interroga] su che cosa regoli il livello di quella "soglia della compassione" che, sola, ci permette di rimanere "uomini" [malgrado] la pervasività di un potere mediatico totale.[...] Nell'"informazione" viviamo immersi, rischiando l'opposto inverso all'assenza, la sovraesposizione alle "notizie". Noi che le immagini, che gli orrori di Abu Ghraib ce li siamo visti servire all'ora di pranzo e di cena, e a malapena abbiamo sollevato gli occhi dal piatto. E la mattanza della scuola Diaz - Genova 2001 [...] l'abbiamo sopportata senza nemmeno riuscire a ottenere [...] una Commissione d'inchiesta. Di tutto questo - di noi - parla Uomini comuni, attraverso la straordinaria galleria di "casi" che percorre il lungo Novecento [...] ma approda, ogni volta, alla nostra quotidianità. Per questo la sua lettura è inquietante e straordinariamente salutare."
C'è chi dice no. Cittadini comuni che hanno rifiutato la violenza del potere
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