"Le conversazioni del vento volatore" sono il testo più rivelatore della particolare teoria della letteratura di Gianni Celati. Nelle riflessioni dello scrittore il fattore letterario prende le sembianze di una materia e di un'entità fluida e ventosa, volatrice, che concepisce lo scrivere come esposizione all'aperto dello spazio, vagabondaggio e perpetua ricerca, fuoriuscita del soggetto dai perimetri psicologici dell'io, connessione con il mondo collettivo e sovrapersonale delle fantasticazioni. Il compito della letteratura è quello di innescare processi visionari e liberare la scrittura dalle strettoie realistiche e dagli schemi narrativi per attingere alle fonti di una naturalezza primordiale del racconto.