Ferrara non si lascia catturare: si lascia attraversare. In queste pagine, la città emerge nella sua forma più essenziale: luce e ombra, pietra e acqua, silenzio e respiro. Le fotografie di Alejandro Lorenzin non descrivono: rivelano. Spostano lo sguardo di un passo, quanto basta per far vedere ciò che di solito sfugge. Accanto alle immagini, i testi di Antonio Di Bartolomeo non spiegano la città: la ascoltano. Ne seguono le pieghe, le pause, le risonanze. Ogni luogo diventa una soglia: la Cattedrale, il Castello, i Diamanti, le Mura, le strade sospese del centro storico. Ferrara appare così com'è quando nessuno la osserva: intensa, raccolta, intatta. Un libro che non offre un itinerario, ma un ritmo. Un invito a fermarsi, respirare, lasciarsi toccare dalla città che vive a metà tra memoria e presente. Un viaggio che non si limita a mostrare Ferrara: la mette in movimento dentro chi la guarda.