Spore è un progetto di scrittura diffusa nato nel 2021. Negli anni ha attraversato varie forme: installazione, happening, lavoro intermediale e ora, per la prima volta, il volume cartaceo. A fondamento di queste diverse reincarnazioni si possono riconoscere due idee: una testualità non legata esclusivamente alla pagina; una concezione sovrapersonale, non assertiva e instabile del linguaggio. Contrariamente alla vulgata del gesto scrittorio come creazione di testo e di senso, in Spore il linguaggio viene esperito come sfera inglobante e pervasiva. Chi scrive, di conseguenza, intercetta, monta e manipola: un dettaglio della sfera verbale viene catturato, alterato e restituito alla sfera in una sua forma isotopica. Quello che avete tra le mani non è dunque un libro. Non, almeno, nel senso di una raccolta di testi cesellati e finiti. Assomiglia più a uno screenshot, al fermo immagine momentaneo di un progetto costitutivamente in fieri e avverso a raggiungere la natura conchiusa di opera.