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Gesù e i messia di Israele. Il messianismo giudaico e gli inizi della cristologia

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Descrizione

Qual era il quadro delle speranze messianiche al tempo di Gesù? Quanto ad esse è debitrice la riflessione cristologica dei seguaci del Maestro di Nazareth e in che misura, invece, se ne distacca? La necessità di ripensare la questione messianica tra II secolo a.C. e I secolo d.C. si è fatta più forte alla luce degli studi sui manoscritti qumranici e della rivalutazione della letteratura apocrifa. La nuova documentazione ha fatto emergere una realtà giudaica variegata anche sul piano delle concezioni messianiche. Di qui l'abbandono dell'idea tradizionale di un messianismo giudaico monolitico e l'esigenza di reimpostare ab imis il problema delle origini della cristologia. Sorge, dunque, una domanda: la questione messianica costituisce realmente l'oggetto dell'eterno conflitto tra giudaismo e cristianesimo o, piuttosto, la sua amplificazione non è altro che un cliché occidentale, radicato nelle scelte teologiche ed apologetiche della cristologia primitiva e del giudaismo rabbinico? Il volume raccoglie i contributi della "II Giornata di studio sulla storia del Cristianesimo" organizzata dalla Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale (sez. San Luigi) in collaborazione con l'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici e con il Dipartimento di Discipline storiche dell'Università "Federico II.
Gesù e i messia di Israele. Il messianismo giudaico e gli inizi della cristologia
20,00

 
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