Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina

I «Triumphi» di Petrarca e la loro (s)fortuna cinquecentesca

Sottotitolo non presente

in uscita
I «Triumphi» di Petrarca e la loro (s)fortuna cinquecentesca

Descrizione

Questo volume intende indagare la contrastata fortuna dei Triumphi di Francesco Petrarca nel Cinquecento italiano. Se fino al Quattrocento si può dire che Petrarca è soprattutto l'autore dei Triumphi, è altrettanto vero che avviene, in epoca rinascimentale, un brusco rovesciamento dei termini che porta in vetta alle gerarchie dei valori letterari i Rerum vulgarium fragmenta. Ma questo rovesciamento non ha certo sortito il risultato di cancellare l'altro Petrarca volgare (per tacere di quello latino), quello dell'opera visionaria e allegorica in terzine, che continuò ad essere stampato, letto, e riccamente commentato: nonostante la primazia acquisita dal Canzoniere, infatti, l'idea che le due opere componessero un insieme non separabile era ancora forte nel Cinquecento, com'è evidente nelle soluzioni editoriali che continuavano a porre le due opere fianco a fianco. I Triumphi sono anche un'opera di profonda e tormentata spiritualità, i cui culmini sono la resurrezione del corpo e l'annullamento del tempo in un'eternità che, in quanto priva di estensione e bloccata in un immobile presente destinato a esaltare la chiarezza della fama ottenuta in vita, finisce per somigliare a un grande libro della memoria in cui non cessa di troneggiare la figura di Laura. Dagli studi qui presentati emerge un quadro ricco e problematico, che incrocia questioni centrali per la storia della letteratura rinascimentale, quali la varietà delle pratiche esegetiche e il rapporto attivo e interpretativo tra testo e immagine.
I «Triumphi» di Petrarca e la loro (s)fortuna cinquecentesca
19,00

 
disponibile dal 17/10/2025
Photo gallery principale