L'acquisto, da parte delle Gallerie degli Uffizi, del grande dipinto di Johann Paul Schor raffigurante Il corteo del principe Giovan Battista Borghese per il Carnevale di Roma del 1664 si è rivelato una grande opportunità per approfondire gli studi sull'artista e per ricostruire non solo la storia dell'evento raffigurato sulla tela, ma tutto un tessuto di relazioni artistiche e di committenza nel secondo Seicento a Roma e a Firenze. La magnificenza, lo sfarzo, le sorprese, l'esuberanza e financo gli sperperi del carnevale del principe Borghese, si collocano in un ambito intellettuale che va ben oltre i cliché connessi alle esagerazioni del gusto barocco. La mostra rievoca in maniera suggestiva il clima dei carnevali barocchi, per l'allestimento dei quali i carri e le carrozze costituivano un elemento primario. Insieme al carro d'oro possiamo in questa occasione ammirare la Giostra dei Caroselli per l'arrivo a Roma di Cristina di Svezia, monumentale tela di Filippo Gagliardi e Filippo Lauri eccezionalmente prestata dal Museo di Roma, e confrontarli con la satira dei Balli di Sfessania di Jacques Callot.