In questo libro emergono gli ideali di due intellettuali interventisti, il loro senso di patria, il loro spirito di sacrificio alla guida di giovani montanari e contadini con i quali condivisero le sofferenze e i rischi della guerra in montagna. Emerge così una riflessione sul percorso dei giovani chiamati a combattere quella che ritenevano l'ultima delle guerre per l'unità e l'indipendenza nazionale. La lettura di questa raccolta può essere un invito alla riflessione sul percorso che traspare, progressivamente, dalle lettere dei due fratelli: le assurdità, le grettezze e le atrocità della guerra li resero sempre più insofferenti, senza per questo venire meno al senso del dovere fino all'estremo sacrificio. Una riflessione che è un monito valido ancora oggi. L'epopea e le lettere dei due fratelli, ufficiali degli alpini, decorati con medaglia d'oro, caduti nella battaglia d'arresto il 14 dicembre sul Monte Grappa, sono uno stimolo a riproporre l'insegnamento della storia contemporanea nella formazione culturale dei futuri cittadini.