«Nell'infinito poetico le parole esalano ardori infinitesimali, in un continuo saliscendi svettando magistralmente su ripidi e tortuosi abissi siderali. Ogni suono di parola concatena una miriade armoniosa d'infinite emozioni, le strappa carnalmente dalla più remota e nascosta voragine del proprio sé profondo, soverchiando sfavillanti mormorii assopiti da un'eternità ancestrale, solo perché imprigionati dal silenzio e dal nulla assoluto» (Silvana Archetti)