Come risposta alle questioni urgenti degli ultimi anni (su tutti il disastro nucleare di Fukushima, il calo demografico, la crisi climatica), i nuovi architetti giapponesi sembrano aver rifiutato la lezione dei loro predecessori: non più geometrie raffinate e forme pure ma finiture grezze e costruzioni indeterminate. Nuovi approcci più pragmatici dove architettura e paesaggio si fondono e combinano.