Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina

Regole sociali e economia alpina. La «Cassetta dei morti» a Campodolcino tra età moderna e contemporanea

Sottotitolo non presente

Descrizione

La Cassetta o Capitale dei morti nasce da un'antica tradizione religiosa per la quale gli abitanti di Campodolcino in Val Chiavenna, provincia di Sondrio, conferivano donazioni a un "beneficio" i cui proventi venivano utilizzati per il suffragio dei cari estinti e per azioni di carità. Negli anni Settanta del XVIII secolo, l'abate Foppoli, divenuto sacerdote della diocesi di Como, si trasferiva a Campodolcino per la cura pastorale e l'insegnamento su richiesta degli abitanti di un quartiere del borgo della Val S.Giacomo: la "squadra delle Corti". Grazie all'impegno di Foppoli, che destinò la sua rendita al patrimonio della Cassetta dei morti, questa si trasformava in un'associazione per sovvenire ad alcune esigenze della comunità.
Regole sociali e economia alpina. La «Cassetta dei morti» a Campodolcino tra età moderna e contemporanea
25,00

 
Photo gallery principale