Se c'è un genere testuale chiassoso, per antonomasia, questo è la pubblicità. La cui ragion d'essere precisamente è farsi sentire, in qualsiasi condizione. Ma non è detto in realtà che a farsi sentire più forte non possa essere talora, al contrario, il silenzio: una comunicazione che avviene nella maniera più efficace per sottrazione, per sospensione, dunque per contra- sto con l'inflazione del segnale che caratterizza la pubblicità ordinaria. A trattare l'argomento, in questa raccolta di studi, è stata invitata tutta intera, eccezionalmente, la comunità delle persone che a vario titolo studiano in un ateneo universitario, l'Università IULM di Milano: dagli studenti ai laureati ai ricercatori ai docenti. Una mossa metodologica inconsueta, volta a valorizzare le diverse forze che hanno qualcosa da dire su un tema altamente trasversale, che interessa sia i teorici sia i professionisti della comunicazione.