In questo trattato Averroè affronta il delicato rapporto tra fede e ragione, sostenendo che non esiste contraddizione tra verità religiosa e verità filosofica, poiché entrambe provengono da Dio. L'opera è dunque una difesa della libertà del pensiero filosofico all'interno dell'Islam: l'autore afferma che lo studio razionale della realtà attraverso la logica e la filosofia non solo è lecito, ma doveroso per chi possiede la capacità di comprendere. Se la religione parla per simboli e metafore all'umanità, la filosofia cerca le cause ultime per via dimostrativa. In sintesi, il trattato è un manifesto di armonia tra fede e ragione, in cui la filosofia diventa uno strumento per comprendere più a fondo il messaggio divino.