Il volto impossibile di un neonato appare sulla nuca di un'altra persona. Un regista si spinge fino a misure estreme e terribili pur di ottenere il silenzio che desidera per la sua scena finale. Uno psicoterapeuta inizia, contro ogni verosimiglianza, a comparire a tarda notte nella stanza di un paziente problematico. In queste storie di dubbi, illusioni e ossessioni, nessuna convinzione, nessuna pretesa di obiettività è immune alle distorsioni della percezione umana. Qui l'autoinganno è un mezzo per giustificare i nostri impulsi peggiori, i più crudeli, che ne siamo consapevoli o no. Come scrive Paul Tremblay, «I racconti audaci e unici di Brian Evenson - in parti uguali surrealismo, ontologia e terrore - conducono sempre il lettore a scoperte sconvolgenti, tanto inquietanti quanto stranamente belle. Questo libro è una mappa dei nostri tempi preapocalittici, tormentati da paranoia e ansia».