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Lascio isola ben arredata con fantasia di navi lontane alle pareti

Sottotitolo non presente

Descrizione

«"Lascio isola ben arredata con fantasia di navi lontane alle pareti" è un romanzo di formazione, in versi variamente rimati e ritmati, con brevi stralci di prosa, che ripercorre per via allegorico-parodica la nascita della forma poesia dall'informe biografico. Decrittiamo l'allegoria parodico-grottesca e ironica che informa di archetipi destituiti di senso la storia che stiamo per leggere. Questa si svolge in un luogo-prigione detto stanzino postinglese. Paradossale profezia del presente, si loca la storia di un Cildreno Bambi qualsiasi, figlio di una Motera assente non meglio specificata e di un presente (ancorché fuggiasco) Fatero Michimause qualsiasi, dentro una lingua che non può appartenere alla produzione poetica perché è una lingua postuma, morta, post. Lo pseudoinglese universale è la lingua del tanto atteso e infine raggiunto tracollo dell'Occidente sulla scena mondiale vissuta entro la cornice televisiva. [...] L'esercizio della lingua poetica di Carlo Bellinvia è supportato da una potenza visionaria e visiva fuori dal comune e anche giunto a questo approdo fra lo scrivere e il Nulla sceglie lo scrivere.» (dalla prefazione di R. Lo Russo)
Lascio isola ben arredata con fantasia di navi lontane alle pareti
15,00

 
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