Due linee narrative si intrecciano. Diomacon, immortale colonnello al comando di un'astronave, e Maria, disillusa biologa al comando di una missione scientifica in Antartide, si parlano attraverso il tempo. Sono due mondi lontani eppure convergono verso la medesima domanda: perché l'umanità é destinata a ripetere gli stessi errori? La strategia del criceto é un'ossimorica visione dell'agire umano, la strategia del perpetuare un ciclo chiuso da cui non si sa, o non si vuole, uscire. E così Diomacon e Maria sono entrambi alla ricerca dell'unico gesto dissonante in grado di rompere il ciclo. Una metafora narrativa tra distopia e fantascienza, un campanello d'allarme in forma di avventura epica. Non c'è salvezza senza coscienza del ciclo, e non c'è coscienza senza il coraggio di interromperlo. In un tempo in cui tutto e tutti corrono senza sapere dove andare, il vero atto rivoluzionario è scendere dalla ruota.