Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina

La costa cieca

Sottotitolo non presente

Descrizione

Nel bar della stazione di servizio di una spiaggia uruguayana una ragazza molto giovane, quasi ancora adolescente, è seduta a un tavolo mentre gli altri avventori non cessano di guardarle le gambe sotto la minigonna. Un uomo scarno, d'età matura, entra brevemente nel locale, e quando esce basta uno sguardo perché i due vadano via insieme. Ancora non lo sanno, ma hanno la stessa meta, cercano la stessa cosa e condividono un comune passato doloroso e segreto. Da questa immagine inizia la storia di Cambogia e Arturo; storia che un misterioso narratore ci riporta, riempiendola di altre immagini e memorie meno private e più collettive. Arturo è una specie di hippie naturale che ha conosciuto la grande passione con Tina, una rivoluzionaria travolta da una delle feroci e complici dittature tra l'Uruguay e l'Argentina, e da quel momento non ha smesso di inseguirne le tracce. Cambogia, invece, è una ex adolescente ribelle, che ha nel suo passato un insulso giovane fidanzato, che l'ha messa incinta, e un vecchio amore traditore; ora è una fuggitiva da genitori che secondo lei "hanno rinunciato a troppe cose in nome delle idee" e guarda alla generazione antifascista con incomprensione. Dal diffidente, appassionato incontro tra i due nasce quello che diventa un percorso allegorico: Arturo e Cambogia, nelle loro vicende strettamente private e nella loro differenza generazionale, riflettono la storia trentennale di dittature, sparizioni e resistenza che ha segnato più generazioni.
La costa cieca
12,00

 
Photo gallery principale