«Claudio Michelazzi innesta il suo scrivere in poesia nella "letteratura della crisi". E la stessa datazione dell'opera, il 2020, è momento emblematico di un tempo in cui una crisi planetaria, con la pandemia di un virus sconosciuto e incontrollato mette in discussione certezze scientifiche, equilibri sociali, prospettive economiche sempre desiderose di sviluppo». (Dalla Prefazione di Lucio Eicher Clere)