Giovanna, insegnante di liceo da poco in pensione, dotata di un ottimo carattere, naturalmente incline al bene, si è spesa fino all'ultimo per la scuola, dove tutti la rimpiangono, e ora riempie le sue mattinate facendo volontariato nel canile della sua città. Durante i pomeriggi e le sere si dedica alle amiche e ai loro acciacchi e alle vicine di casa, dà qualche lezione privata a ex allievi, intrattiene anziani baldanzosi con il corso di letteratura nella cosiddetta università della terza età. Al canile si occupa degli animali vecchi, che accompagna a spasso attorno alla struttura, e tra questi predilige una cagna, serena, di cui si sa pochissimo, ma che traversie passate hanno reso circospetta, paurosa. Giovanna cerca in tutti i modi di conquistare la sua fiducia, dedicandole tempo e moltiplicando i gesti di affetto. Fino a quando la stabilità delle sue giornate viene incrinata a poco a poco da alcune circostanze, tra cui la fuga di uno dei cani di cui lei si occupa. Giovanna è ritenuta responsabile, e dissuasa dal ripresentarsi al canile; ma lei trova il modo di entrare e liberare serena, che di tutti i cani è quello che sembra avere più bisogno di lei.