Si può narrare la poesia? Il titolo volutamente provocatorio dell'opera vuole evidenziare il carattere pragmatico dei molteplici spunti lirici che sembrano materializzarsi nello scorrere del tempo pur evocando sentieri inesplorati dell'anima. Vuole anche esprimere il rifiuto di una netta separazione tra poesia e prosa tessendo i fili di una rinnovata funzione del linguaggio poetico che trova spazio nelle multiformi sfaccettature dell'esistenza umana, dalle piccole cose a realtà sempre più ampie e impalpabili. "Tutto quello che amiamo diventa poesia" È questo il senso di tale percorso, dagli aspetti multiformi che, negando la concezione della poesia quale categoria distinta dal comune pensare, riconosce nella peculiarità dell'Essere il fondamento del nucleo emozionale che caratterizza l'individuo e chiama tutti a fare poesia. Si riconosce pertanto ad essa quel ruolo che ha assunto dai primordi dell'Umanità quando, al cospetto di una natura non sempre benigna, riuscivamo a dare un'anima al sole, al vento... alle piccole-grandi cose del nostro vissuto, abbracciando in un afflato onirico il mondo intero. Oggi, questo "comune sentire" sembra essere spazzato via da uno scientismo onnipotente, che mostra crepe sempre più profonde minando la capacità di sopravvivenza della stessa specie umana.