Crescenzo Del Monte, ebreo romano, era nato nel ghetto due anni prima che la breccia di Porta Pia ponesse fine alle disposizioni che rinchiudevano gli ebrei nel "serraglio". Sarebbe morto, a Roma, nel 1935, tre anni prima che le leggi razziali ponessero le premesse per chiudere quegli stessi ebrei in ben più tragici serragli. Scrisse nel dialetto degli ebrei romani, il giudaico-romanesco, un misto di ebraico e antico volgare romanesco, oggetto di studio per gli storici della lingua. Non solo scrisse in questa antica parlata, ma ne fu anche il primo studioso e tradusse in giudaico-romanesco testi medievali, cinquecenteschi e perfino Dante e Boccaccio. In questo testo vengono pubblicati interamente i sonetti e le prose di Crescenzo Del Monte, completi delle note e del glossario che egli stesso aveva predisposto. Al volume è allegato un CD, nel quale attori da tempo specializzati in testi giudaico-romaneschi restituiscono il sapore dell'antica parlata del ghetto di Roma.