Ogni interpretazione (non solo in archeologia) si presta ad essere osservata da punti di vista assai diversi. La luce frontale sembra proporci una rappresentazione chiara e distinta di ciò che abbiamo davanti; la luce radente crea ombre e chiaroscuri e può mettere in evidenza quello che la chiarezza del sole nasconde. Più diagonale è lo sguardo con il quale si va in cerca di una interpretazione, maggiori sono le possibilità di illuminare aspetti imprevisti, che possono alterare anche profondamente il senso del luogo, dell'oggetto, dell'immagine già studiata da altri. Sulla falsariga dello "sguardo diagonale" sono raccolte in questo volume ricerche assai diverse, che investono aspetti del paesaggio urbano e rurale, della comunicazione scritta applicata ai manufatti e alla loro circolazione, di lettura di scene che si svelano guardando dietro l'immagine stessa o di lato.