Il passaggio dal cogito al credo su cui poggia la fede - intesa come atto di libertà - prende corpo dall'incontro con Dio che avviene nella liturgia. Se da una parte la fede non si immanentizza sul cogito estraniandosi dalla verità meta-empirica, dall'altra la fede non blocca né fa regredire la coscienza a un livello pre-riflessivo del solo sentio: livello puramente istintivo-sensitivo-emozionale della coscienza. Il livello del sentire liturgico del credo assume il cogito argomentatore come un'esperienza partecipativa imprescindibile. La fede è un conoscere che prende corpo in asserti (verità) di fede. La fede è una e unita nel credere e nel creduto, reciproca connessione di fides qua e fides quae: fede assertivo-argomentativa e fede fiduciale restano inestricabili.