"La matematica dei sogni si accende di assonanze e di ripiegamenti, di parole d'amore e di paura di vivere, di ricerca di una verità che assorba l'uomo nella natura e in cui quest'ultima risulti umanizzata e coinvolta, mai più soltanto la fredda matrigna del mito o la trappola assurda del destino. La poesia è, per Baldassarre, il luogo del mistero e della congiunzione degli opposti, il momento dell'equilibrio tra dolore e speranza; rappresenta il fascino del canto e del dispiegamento a voce alta della profondità lirica di sé mentre si insinua leggera nella soggettività in crisi degli uomini per cercare di trovarne uno sbocco possibile e salvifico alle sue contraddizioni. In essa visioni della natura e pensieri che scaturiscono dal profondo si innestano e si intrecciano in una prospettiva onirica che li giustifica e li assolve dal dolore e dalla morte" (dalla postfazione di Giuseppe Panella).