Scriveva Frantz Fanon ne "I dannati della terra": "La prima cosa che l'indigeno impara è stare al suo posto, a non oltrepassare i limiti". Intrecciando letteratura e medicina, filosofia del linguaggio e narrazioni, postcolonialismi e democrazia, Diego Dotari propone una descrizione delle opere del premio Nobel John Maxwell Coetzee, accompagnando il lettore in una ricostruzione della filosofia dell'autore sudafricano. La lingua e la terra diventano così gli attori centrali di questa indagine in cui l'analisi del soggetto esce dal campo della ricerca accademica per entrare nella vita quotidiana.