Nel corso degli anni i suoi vagabondaggi saranno sempre più frequenti come frequenti i problemi con la Polizia e con i medici che quelli gli procureranno, incapace di essere compreso in un'epoca dove la normalità viene definita per via istituzionale e pseudopsichiatrica e si conforma alla omogeneità, priva di vita autentica, dell'Italietta giolittiana. Il pensiero va subito al walkabout, di cui ci parla Bruce Chatwin ne Le vie dei canti, il viaggio rituale che gli aborigeni australiani intraprendono periodicamente attraversando a piedi il deserto australiano: i proprietari terrieri bianchi all'improvviso vedevano scomparire i propri schiavi o lavoratori aborigeni anche per settimane; questi, attraverso il viaggio e i propri canti, andavano a riconnetersi con il mondo, le tradizioni, la comunità, la propria vita, percorrendo chilometri nell'apparente nulla della polvere. Il male oscuro di Campana ci appare meno oscuro, ora, se pensiamo a quei viaggiatori dall'altra parte del mondo.