Dedicare un fascicolo di "Doctor Virtualis" a Pensiero critico e Medioevo significa da un lato riflettere sul portato teorico e storiografico della tradizione che intende accogliere e vivificare dall'interno l'insegnamento di Mario Dal Pra, e dall'altro confrontarci con ciò che il pensiero critico ha rappresentato in senso più generale per la riflessione europea. Dal Pra ritiene il pensiero critico, che egli ricostruisce a partire dalla sua radice moderna in Hume e Kant, capace di attività critica nei confronti di pregiudizi e di dogmi assunti e presupposti, ma soprattutto in grado di non chiudersi in un nuovo dogmatismo. Critico, perciò, è il pensiero che non intende costruire una teoria incrollabile, sistematica, astratta, ma che, dopo aver fatto breccia nei dogmatismi, siano essi metafisici o scettici, si mantiene aperto al rinnovarsi della storia e dell'esperienza. Così il pensiero critico dalpraiano diviene categoria interpretativa che si apre alla considerazione di qualsiasi riflessione che nel corso della storia mantenga aperto al pensiero lo spazio del possibile.