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Frammenti tellurici. 28 dicembre 1908. Monologo per due voci e 87.000 solitudini

Sottotitolo non presente

Descrizione

Io sono Tua. Non una promessa a un amante, signori. Io sono Tua, il maggiore Tua, ufficiale dei carabinieri. Eppure in quei giorni luttuosi avrei preferito essere una semplice frase d'amore, invece di essere costretto a stare dentro quel disastro, a guardare impotente i sopravvissuti, a sentire le urla strazianti, a toccare le carni lacere, a respirare il puzzo dei morti, a masticare la polvere delle case. I miei sensi hanno registrato la carneficina, l'hanno fatta pervenire al mondo. Ora tutto tace, ogni attimo di quei giorni ha avuto dal destino la consegna del silenzio. Ed anch'io mi appresto a tornare lì, signori, nell'abisso senza fine della dimenticanza.
Frammenti tellurici. 28 dicembre 1908. Monologo per due voci e 87.000 solitudini
10,00

 
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