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Mezzogiorno tra feudalità e capitalismo

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Descrizione

Nel ventennio compreso all'incirca tra il 1770 e il 1790, l'espansione della domanda esterna determina incrementi produttivi talora rilevanti in alcuni comuni ed aree del Regno di Napoli, caratterizzati da un dinamismo economico e da una mobilità sociale. La relativa produzione si avvia, infatti, a raggiungere livelli tali da poter soddisfare le richieste di un mercato sempre più ampio di quello interno per la presenza di attivi ceti sociali. L'esistenza di queste condizioni oggettive e soggettive induce a ritenere che sia legittimo l'uso del termine di "capitalismo agrario" per dominare il nuovo modo di produzione che caratterizza alcuni comuni e talune delimitate zone dell'economia meridionale, e particolarmente certi settori produttivi.
Mezzogiorno tra feudalità e capitalismo
21,00

 
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