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Le cose accadono. Libero arbitrio, coscienza e volontà, capacità di intendere e volere del reo e libero convincimento del giudice in un'ottica deterministica

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Descrizione

C'è spazio per la libertà in un Universo deterministico? Le decisioni che prendo vengono dalla mia coscienza, dal mio Io? Considerazioni filosofiche dicono di no: al principio causa-effetto, che dura ininterrotto dalla cosiddetta singolarità iniziale, non si sfugge. Inoltre, recenti esperimenti neuroscientifici indicano anche che la coscienza soggettiva prende semplicemente atto dell'azione, retrodatandola e assumendosene erroneamente la responsabilità. L'Io è spettatore, non attore né tantomeno regista. Quindi l'aspetto retributivo della pena appare assurdo, mancando del tutto l'elemento soggettivo; sarebbe come punire il personaggio di un sogno, che esiste solo nell'Inconscio e lì agisce, esso crede, liberamente. E forse qualsiasi aspetto della pena è un assurdo, nemmeno capace di agire da deterrente, poiché le cose dovevano comunque andare in quel dato modo. A nessuno piace sentirsi una marionetta, ma non dobbiamo chiudere gli occhi davanti a queste evidenze. La speranza è che non lo faccia neppure il giudicante; il quale comunque, essendo parte dell'Universo naturalistico, giudica secondo necessità, cioè deterministicamente e non liberamente. Prefazione di Pierpaolo Rivello
Le cose accadono. Libero arbitrio, coscienza e volontà, capacità di intendere e volere del reo e libero convincimento del giudice in un'ottica deterministica
17,00

 
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