I luoghi pastorali che affollano le opere teatrali di G. B. Andreini sono lo spunto per una riflessione sulle corrispondenze tra pagina e scena nell'opera del più grande comico letterato del nostro Seicento. Andreini trova ricetto in un altrove marittimo e boschereccio - all'occorrenza edenico o orrorifico, cittadinesco o esotico, ma immancabilmente spettacoloso - per portare avanti, complice la piacevolezza del décor e di situazioni, personaggi e codici retorici, un discorso ininterrotto sul valore della commedia, iperonimo del teatro tout court, e sulla dignità del mestiere d'attore.