"L'incontro fra poesia e immagine, di lunga tradizione nel Novecento, con estremi che vanno dai calligrammi (dove le parole sono disposte a configurare un'immagine riconoscibile) alle poesie visive (dove la parola arriva persino a scomparire), mantiene sempre il potere di suggerire nel lettore un'ibridazione armonica e surreale che crea un nuovo senso": così scrive Viola Barbara nell'introduzione a questo volume di poesie e di ritratti di Emiliano Dominici, dove ogni ritratto suscita nel lettore un qualcosa di non detto, e ogni parola richiama un'immagine non delineata. Eppure tutto è chiaro, come nella profonda intensità delle cose semplici, a cui questo libro è dedicato.