A passi lenti, chiuso nei suoi pensieri, camminava per ore e ore, alla ventura. Di colle in colle, di balza in balza, egli si aggirava per quei dintorni, ma finiva sempre per ritornare al punto donde era partito: a uno speco, chiuso fra tre blocchi di granito, intersecato da folte macchie di rovere e di lentisco. La notte era buia, quantunque il cielo fosse stellato; ma quell'uomo era pratico dei sentieri e dei burroni che conosceva palmo a palmo. Sotto il cappuccio tirato sul viso, i suoi occhi mandavano lampi; dalle falde del corto cappotto di orbace usciva la tersa canna del suo fucile, compagno indivisibile nella sua solitudine: unico amico a lui rimasto fedele nei giorni della sventura.