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Sala d'aspetto

Sottotitolo non presente

Descrizione

In questa ulteriore silloge poetica, Fabrizio Cavallaro si rimette in gioco a modo suo, sul tema dei rapporti con il microcosmo degli affetti e delle relazioni, ma più ancora sul leit-motiv, spesso frequentato dal poeta, del recupero del passato, della nevrosi del futuro, dell'indagine su un presente che spesso risulta indecifrabile, misterioso. Compito del poeta, e dell'artista in genere, non è spiegare, ma lasciare "tracce": dei cicli esistenziali e delle relazioni affettive, passionali, anche carnali. Alla maniera di Kavafis o di Sandro Penna, Cavallaro scruta se stesso attraverso una serie di relazioni imbastite "giocando" a manovrare gli opposti, senza una sintesi immediata, senza troppe domande assillanti, ma lasciando che l'investitura poetica produca testimonianze, tracce, spunti, per chi legge ma più ancora per se stesso.
Sala d'aspetto
13,00

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