Mi specchio e (non) mi riconosco: non sono e non sarò il mio reato è questo il messaggio forte e necessario che la XVIII edizione del Premio Carlo Castelli consegna a chi sfoglierà queste pagine. Un tema che diventa specchio per chi scrive e chi legge: il detenuto che si interroga sul proprio errore e la società che si riflette nelle sue parole, scoprendo che la giustizia non può fermarsi alla pena, ma deve camminare verso il recupero. Questo libro raccoglie racconti nati in carcere, ma destinati a superare ogni confine. La scrittura, per il ristretto, è un gesto di consapevolezza, il primo passo per distanziarsi dal reato e riappropriarsi della propria dignità. Ed è questo il cuore del Premio Carlo Castelli: dare voce a chi, scrivendo, cerca di riannodare i fili della propria esistenza. L'Edizione 2025 introduce una novità importante: due categorie, una per adulti e una per minori. In un'epoca in cui i reati minorili aumentano, serve ascolto e percorsi personalizzati. I numerosi testi ricevuti dagli Istituti per Minori confermano il valore di questa scelta. Ogni racconto non si limita a narrare storie di colpa e pentimento, ma diventa strumento di educazione civica.