Apparsa nella seconda metà del secolo scorso quale contributo a «un ulteriore (...) progresso rispetto alle precedenti trattazioni in materia», la monografia costituisce ancor oggi un sicuro punto di riferimento per la ricerca romanistica in tema di trasferimento della proprietà. Convinto che il concetto di trasferimento del diritto non sia il prodotto di una necessità logica, ma il risultato di uno sviluppo storico del pensiero dogmatico, l'autore ricostruisce la genesi della nozione di "translatio dominii", seguendone l'evoluzione dalla giurisprudenza classica alle fonti giustinianee, in un serrato confronto con le moderne categorie civilistiche.