Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina

Narrando in versi. (Due brevi poemi in sonetti)

Sottotitolo non presente

Descrizione

"I componimenti di Francesco Dettori, col taglio del verso endecasillabo, sono espressione della tecnica - ma non tecnicismo, è opportuno precisarlo - in funzione di un fine 'alto', che in questi due poemetti come anche nei suoi precedenti 'sonetti' è l'esplicazione dei suoi principi morali. La sua poesia, infatti, è anche un poderoso atto di accusa, un canto di denuncia contro una società 'drogata' che anestetizza le persone più fragili con gli antidepressivi (in 'Congiura inverosimile') e con la superstizione (ne 'Lo zoo di Re Enea'). La grande forza invettiva delle sue parole rappresenta un severo monito contro le ingiustizie e le iniquità dei potenti, qualunque aspetto o sembianza abbiano, nonché un estremo anfratto dove si è naturalmente portati a 'resistere', ad oltranza, per il bene del singolo ma soprattutto della Collettività." (Alessandro Canali)
Narrando in versi. (Due brevi poemi in sonetti)
5,00

 
Photo gallery principale