Il volume, composto in siriaco nel II secolo d.C., dopo la distruzione di Gerusalemme per mano dell'imperatore Tito nel 70, narra le profezie rivelate da Baruc immediatamente prima e dopo la presa della città per opera dei Caldei, nel 587 a.C. L'autore, di cui nulla di preciso ci è dato di sapere, ha scelto lo pseudonimo di Baruc in omaggio al profeta della Bibbia, segretario e compagno fedele di Geremia, con il quale condivise la cattività forzata voluta dal popolo, in Egitto, e che in seguito si recò a Babilonia.