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«Humanity is unnatural». Soggettività postumane nelle utopie fantascientifiche degli anni Settanta

Sottotitolo non presente

Descrizione

In un decennio segnato da sconvolgimenti sociali e rapidi progressi tecnologici, un gruppo di visionari scrittori di fantascienza ha osato reimmaginare l'essenza stessa dell'umanità. Questo libro si concentra su cinque opere fondamentali: Ecotopia (1975), The Word for World is Forest (1972), The Dispossessed (1974), The Female Man (1975) e Woman on the Edge of Time (1976) e analizza le modalità con cui ciascuno di essi proponga una radicale revisione della soggettività umana che prefigura, sotto diversi aspetti, il postumanesimo filosofico contemporaneo. Nel pensiero occidentale l'umano è stato storicamente inscritto in una scala gerarchica rispetto al regno non umano. Questa struttura simbolica non solo ha sostenuto il primato degli umani sugli animali e il dominio dell'ambiente naturale, ma ha anche plasmato la stessa sfera umana con presupposti sessisti, razzisti, classisti, omofobi ed etnocentrici. Attingendo alle idee del post-strutturalismo, del decostruzionismo, dell'ecologia e del femminismo, questi testi rovesciano questi presupposti.
«Humanity is unnatural». Soggettività postumane nelle utopie fantascientifiche degli anni Settanta
35,00

 
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