L'incriminazione dell'"istigazione o aiuto al suicidio" (art. 580 c.p.) investe una realtà irriducibile alle sue sole coordinate giuridico-penali, sottendendo un delicato intreccio di dinamiche soggettive, interpersonali, socioambientali, culturali. Lo stesso suicidio si colloca in una costellazione semantica e assiologica dai limiti amplissimi, che tradizionalmente ricomprende sia il "disvalore", se non la possibile patologia, del più disperato dei gesti, sia il "valore" del più radicale tra gli atti di libertà. Gli autori rileggono insieme la complessità del fenomeno, con l'obiettivo di fornirne una chiave di lettura unitaria.
Autori
Tutti gli autoriFrancesco SclafaniOttaviano GiraudGiuliano Balbi
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