Quella libreria di Largo Mazzini è un poema d'amore per la città di Monza, un viaggio nella memoria scritto a novantun anni "per riempire gli spazi bianchi dell'esistenza", come dichiara l'autore. Il pensiero più ricorrente è quello relativo al tempo che scorre inesorabile, dove l'accettazione dei repentini cambiamenti che avvengono nel tessuto cittadino si sovrappone ai ricordi, i guardiani della memoria.