Tutta la città era in uno stato di agitazione, sembrava di essere ritornati ai tempi del "mostro di Firenze". I giornalisti, pur sapendo che l'omicidio di Laura era di natura completamente diversa, riportarono le congetture e le domande che l'opinione pubblica si faceva, permettendo, così, che lo stato di agitazione, già molto alto, si estendesse ancora di più. Intanto il professor Lippi, tormentato dai dubbi e dai ricordi, pensava a sua moglie e alle incomprensioni che c'erano state con lei, senza riuscire a trovare una risposta. Chi l'aveva uccisa? E perché? Forse era tutta colpa di quell'album e di quella "maschera".