Adamo ed Eva furono condannati a ripristinare l'equilibrio distrutto con il proprio dolore. Lui curvo la schiena, affianco all'antico vigore la fatica e l'umiliazione. Lei lo segui, garbata ombra, esile traccia quale orma su orma. Un percorso senza tempo, che unisce l'uomo e la donna nella gioa e nel dolore. Come in una eterna commedia, nella quale attori e pubblico coincidono, condanna e condannato, colpevole e colpa. E tutto si mescola in un copione non scritto. Fotogrammi affiancati in disordine, dietro alle quinte si cerca sempre qualcosa. O si aspetta. In silenzio.