Pubblicato nel 1892, "Denzil Quarrier" è uno dei romanzi più audaci e attuali di George Gissing. In quest'opera l'autore combina critica sociale e dramma psicologico esplorando con cinica lucidità i grandi temi del periodo vittoriano: l'ipocrisia delle istituzioni, la corruzione politica, la condizione femminile e la funzione del matrimonio. Attraverso personaggi dall'ambiguo profilo morale e un intreccio narrativo che evoca la scrittura sensazionale, Gissing svela le profonde contraddizioni di un'epoca dominata dalla menzogna e dalla doppiezza. Ambientato in una piccola città di provincia, il romanzo segue l'ascesa del giovane radicale Denzil Quarrier, la cui carriera politica si scontra con i segreti inconfessabili della sua vita privata. Mentre la campagna elettorale scuote la cittadina, la relazione con Lilian Allen - una donna intrappolata in un matrimonio mai consumato - diventa il bersaglio di una società borghese pronta a sacrificare la felicità individuale per aderire alle leggi del perbenismo e alle logiche del potere. Questa prima traduzione italiana restituisce tutta la forza della prosa gissinghiana con i suoi dialoghi incalzanti, ironia tagliente, realismo disincantato e introspezione psicologica.