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Contro la prescienza divina

Sottotitolo non presente

Descrizione

Il volume tratta un tema teologico esaminato da un professore di logica con gli strumenti della sua disciplina. Ecco in sintesi le tesi finali del volume: "... 11) Si è formata storicamente una sorta di genealogia intellettuale di origine in parte giudaica in parte greca per cui il "Padre Nostro" del Cristianesimo delle origini è diventato (1) puro spirito, (2) oggetto di adorazione, (3) creatore del cielo e della terra, (4) immutabile, (5) onnisciente, (6) dispensatore di premi e pene eterni. 12) In particolare, storicamente l'onniscienza è stata interpretata, si può dire sempre, come conoscenza esauriente di tutti gli eventi futuri. 13) Ma se il verificarsi di un evento è in sé indeterminato, supporre che sia conosciuto, anche da Dio, è contraddittorio. 14) D'altronde la scoperta dell'indecidibile in matematica è scoperta di casi di indeterminatezza di principio insuperabili. 15) Ammettere i futuri contingenti è ammettere possibilità future in sé indeterminate. Allo stato attuale delle nostre conoscenze, questa ipotesi non sembra essere contraddittoria. 16) Mentre se una cosa è in sé indeterminata, è contraddittoria proprio l'ipotesi che sia conosciuta. 17) Non si vedono ragioni per le quali questo non debba valere anche per la "conoscenza" divina dei futuri contingenti".
Contro la prescienza divina
20,00

 
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